Queste mandorle sgusciate, di origine californiana, sono contrassegnate dal marchio “HAPPY BELLY”, che, com’è noto appartiene al variegato portafoglio di Amazon e identifica un’ampia linea di prodotti alimentari. Tra i vari formati disponibili, ho scelto quello comprensivo di 7 confezioni da 200 g ciascuna, essendo al momento il più conveniente.
Il packaging è rappresentato da una scatola di cartone ondulato, che racchiude 7 distinti sacchetti in “poliaccoppiato” simile al “Tetra Pak”, ovvero un materiale composito, che, essendo formato da carta, plastica e alluminio, innanzitutto è piuttosto resistente, per cui rende improbabili delle rotture in fase di trasporto; inoltre, assicura una chiusura ermetica, schermando validamente luce, ossigeno, gas, umidità e altri agenti esterni potenzialmente contaminanti. Si tratta, insomma, di un incarto che garantisce una deperibilità prossima allo zero, la quale è strumentale ad un’ottima e lunga conservazione delle caratteristiche nutritive e organolettiche dell’alimento; merito, questo, anche della sigillatura sottovuoto e del confezionamento in atmosfera modificata (o protettiva), che concorrono ad estendere il periodo di conservazione (la c.d. “shelf life”), contrastando, nei limiti del possibile, le inesorabili alterazioni chimiche, fisiche, microbiologiche, sensoriali e strutturali. A conforto di quanto testé riferito, posso dire che all’interno della busta non ho registrato né la presenza di aria, né di umidità, che sono i principali artefici di contaminazione e rapida degradazione dei cibi; inoltre, ho constatato che la celebrata azione protettiva persiste pure dopo l’apertura del sacchetto; sul lato destro della confezione troviamo, infatti, il classico nastro adesivo riposizionabile, da staccare e applicare alla sua estremità per permetterne la richiusura “stagna”.
2️⃣ L’ETICHETTATURA.⚠
L’etichettatura (anche) in lingua italiana risulta chiara ed esauriente; il consumatore trova tutte le informazioni, non solo nutrizionali, di cui ha bisogno per addivenire ad un acquisto oculato; riguardo ad esse, per motivi di brevità, rinvio prevalentemente alle foto che ho accluso. Nelle righe che seguono circoscriverò, quindi, la mia analisi ad alcuni dati salienti, che ritengo possano aiutare il potenziale acquirente a comprendere se l’articolo risponda o meno ai suoi gusti e alle sue esigenze alimentari.
Sul singolo sacchetto viene evidenziata l’origine californiana delle mandorle, specificando che il loro confezionamento avviene in Germania, senza, però, precisare il posto esatto. Emerge, inoltre, che un etto di questa frutta secca fornisce un apporto calorico di 595 kcal e contiene:
― 49,9 g di grassi (di cui appena 3,8 g di acidi grassi saturi);
― 9,1 g di carboidrati (dei quali solo 4,2 g di zuccheri);
― 21,2 g di proteine;
― 12,5 g di fibre;
― 0,02 g di sale;
― 24,0 mg di vitamina E.
Oltre al pericolo di soffocamento che le mandorle possono rappresentare per i bambini, viene segnalata l’eventuale presenza di altra frutta secca, aggiungendo, inoltre, che all’interno della confezione potrebbero esserci dei gusci o loro frammenti, in quanto la sgusciatura è automatizzata. Viene, poi, sottolineata la compatibilità con i regimi alimentari vegetariano e vegano, mentre nulla viene detto riguardo a possibili intolleranze o reazioni allergiche, che, fortunatamente😥, né io, né i miei familiari abbiamo registrato.
L’astuccio non reca il lotto di produzione; riporta, in modo ben visibile, solo il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è lo stesso per tutti e 7 sacchetti ed è collocato piuttosto vicino: meno di 2 mesi rispetto al momento della consegna. Ricordo a me stesso che il “TMC” rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente. Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione. Non viene, invece, indicato un c.d. “PAO” (“period after opening”), ossia un torno di tempo entro il quale consumare le mandorle, una volta aperta la confezione; l’importante, come suggerisce lo stesso produttore, è conservarle in un luogo fresco e asciutto, all’interno di un contenitore ermetico.
Completa l’etichettatura l’indicazione del quantitativo contenuto, che è di 200 g (equivalenti, secondo il produttore, a circa 6 porzioni da poco più di 30 g😲); tale valore ponderale è affiancato dalla “℮”, che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea.
3️⃣ LE MANDORLE.🌰
Non ho il bagaglio conoscitivo e l’addestramento sensoriale necessarî per tracciare un profilo organolettico del prodotto e per stabilire se le qualità riscontrate possano essere riconducibili alle caratteristiche agronomiche del terreno californiano. Mi limito, pertanto, a descrivere sommariamente ciò che i miei sensi hanno percepito.
Appena aperta la busta ho notato che le mandorle hanno pressapoco un’unica forma e sono accomunate da una pezzatura media (il calibro di attesta tra i 24 e i 26 mm). Hanno un profilo irregolare e una pellicola bruna, che è leggermente rugosa e attraversata da solcature abbastanza pronunciate. Più di qualcuna non è integra, verosimilmente per l’azione della sgusciatrice automatica.
Prive di guscio, non sono né pelate, né tostate, né salate. Le ho consumate sia crude che tostate, usandole, inoltre, per la preparazione di dolci di vario genere, tra cui il croccante. Masticandole, non le ho trovate legnose; oltre ad essere morbide e pastose, sono abbastanza croccanti e lo diventano ancor di più se messe in forno o in padella. Non ho riscontrato fenomeni di rancidità, registrando un sapore sufficientemente intenso e un’accettabile carica aromatica, che risultano enfatizzati quando si ricorre alla tostatura.
4️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽💻
Le argomentazioni dedotte nelle righe che precedono e le conseguenti considerazioni sviluppate mi portano ad esprimere un giudizio complessivamente positivo sulla qualità e sulla gradevolezza del prodotto, da cui discende una valutazione di congruità riguardo al prezzo di 10,50 euro, al quale vengono attualmente vendute le 7 confezioni da 200 g, tutte con “scadenza” 30/04/23. Un importo che, equivalendo ad un costo al chilogrammo di 7,50 euro, si rivela molto competitivo.