Cicerchie
Cicerchie: un legume dei tempi passati
Una delle coltivazioni più antiche delle quali si ha notizie è quelle delle cicerchie, un legume coltivato inizialmente in Asia e Africa e, successivamente, diffusosi anche in Europa e in molte regioni della penisola italiana. Il nome scientifico della cicerchia è Lathyrus sativus ma normalmente viene chiamata pisello d’erba o pisello d’India. In Italia le zone di migliore produzione sono quelle delle regioni centromeridionali ed in particolare Puglia, Lazio, Molise, Umbria e Marche tanto che questo legume ha ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano. Infatti le cicerchie hanno rappresentato per molti anni la base dell’alimentazione degli abitanti di queste regioni. Rappresentano un alimento completo, ricco di sostanze nutritive che svolgono un’azione importante per il nostro organismo.
Valori nutrizionali delle cicerchie
In 100gr di prodotto, troviamo i seguenti principi nutritivi:
Kcal: 315
Proteine: 28gr
Carboidrati: 50gr
Grassi: 2gr
Fibre alimentari: 7gr
Si evince subito come le cicerchie abbiano un elevato contenuto di proteine di origine vegetale che rendono questo legume un valido sostituito di tutti gli alimenti che contengono proteine di origine animale. Contengono inoltre un buon contenuto di vitamine e sali minerali, in particolare calcio e fosforo. Grazie al fatto che circa 50% del suo contenuto è rappresentato da carboidrati, rappresentano una elevata fonte di energia per l’organismo. Discreto il contenuto di fibre che assicura comunque il buon funzionamento dell’apparato digerente e intestinale. Tutte le sostanze nutritive contenute nelle cicerchie fanno di questo alimento un ottimo alimento per proteggere cuore, denti, ossa e muscoli.
Unica controindicazione proveniente da un consumo eccessivo di cicerchie è data da una sostanza, potenzialmente tossica, denominata ODAP e che nei casi più gravi può comportare la paralisi degli arti inferiori. Si tratta in ogni caso di una eventualità remota, in quanto per arrivare a tanto sarebbe necessaria una dieta nella quale si consumassero solo ed esclusivamente cicerchie. Per evitare qualsiasi tipo di inconveniente è consigliabile lasciare in ammollo le cicerchie per almeno 24 ore in acqua tiepida e salata prima di procedere alla cottura avendo cura di sostituire l’acqua. La cottura deve avvenire in acqua bollente per un periodo abbastanza lungo, al pari di quello di altri legumi come fagioli e lenticchie.
Come consumare le cicerchie
Questo legume si presta a diversi utilizzi in cucina. L’uso più comune è quello di utilizzare le cicerchie come contorno, condite con un po’ di sale e con un filo di olio extravergine di oliva in modo da esaltarne sapore e fragranza. Questo condimento leggero permetterà anche di rendere le cicerchie, ma tutti i legumi in genere, facilmente digeribili ed evitare il fastidioso gonfiore intestinale tipico di fagioli, lenticchie e ceci. Le cicerchie trovano largo utilizzo anche nella preparazione di zuppe e minestroni e, ridotte in farina, per preparare focaccine e piccole polente. Si possono infine preparare delle gustose e raffinate vellutate che possono accompagnare a qualsiasi pietanza.
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