La caffeina attraversa efficacemente la barriera emato-encefalica, quindi possiamo sentire la sua azione abbastanza rapidamente. La durata della sua attività non è definita con precisione, perché dipende da molte variabili, come l’età, la durata di utilizzo, la quantità e la sensibilità genetica. Sfortunatamente, la sensibilità alla caffeina diminuisce abbastanza rapidamente, specialmente quando ne abusiamo.
Allora perché non usare un integratore di caffeina al posto del caffè?
Ebbene, la caffeina non è l’unico componente attivo del caffè. Usando la caffeina da sola, ad esempio, c’è il rischio di un problema di aumento o peggioramento di insulina, che invece non c’è quando si beve il caffè.
Il fattore che influenza questo fenomeno è la presenza di polifenoli. Il polifenolo più noto contenuto nel caffè è l’acido clorogenico, ha un effetto sensibilizzante sui tessuti sull’insulina, è anche un potente antiossidante.
Altri composti positivi nel caffè sono anche melanoidine e diterpeni. Ciò non significa, tuttavia, che la caffeina pura sia inutile.